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Introduzione

La realizzazione del presente volume è stata dettata dall'importanza universalmente riconosciuta che in oltre ottant'anni, nel panorama nazionale delle discipline geografiche, ha assunto l'Atlante dei tipi geografici di Olinto Marinelli: l'opera marinelliana si è imposta come lo strumento fondamentale ed insostituibile per la formazione delle generazioni di geografi italiani che fin dal 1922, anno della sua pubblicazione, si sono avvicendate sulla scena accademica e professionale. L'Atlante è stato per decenni il supporto più efficace in Italia per la didattica della geografia: nelle sue tavole furono magistralmente illustrate le principali caratteristiche fisiche del nostro Paese, nonché alcuni aspetti antropici ed economici. La sua rilevanza sul piano scientifico e formativo fu alla base della riedizione che l'Istituto Geografico Militare portò a compimento nel 1948, affidandone la direzione scientifica ai tre eminenti geografi Roberto Almagiì, Aldo Sestini e Livio Trevisan i quali, se da un lato inserirono nuove tavole tematiche ed impiegarono nuovi supporti informativi, resi allora disponibili dall'avvento dell'aereofotogrammetria, dall'altro conservarono comunque le originarie impostazioni metodologiche dell'opera. Al vuoto generato dal rapido esaurimento della seconda edizione dell'Atlante, ripetutamente segnalato dalla comunità geografica nazionale, fece eco una corale richiesta di riedizione dell'opera in diverse occasioni ed in particolare durante i lavori del convegno che, sul tema “Validità e attualità dell'Atlante dei tipi geografici di Olinto Marinelli”, si tenne a Catania nel maggio 1987.

Nei successivi anni ’90 appositi studi di fattibilità per la pubblicazione di un nuovo Atlante confermarono la necessità e l'urgenza di dare alle stampe un'edizione aggiornata, ampliata e più maneggevole della monumentale opera marinelliana. Nel 2002 risultò determinante la delibera dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze di erogare il contributo finanziario necessario per la realizzazione dell'opera; il relativo progetto esecutivo, promosso dall'Istituto Geografico Militare e dall'Ente, prevedeva fra l'altro, ed in primo luogo, la ristampa dell'Atlante dei tipi geografici (edizione 1922) che, allestita con prontezza dall'Istituto, venne presentata in occasione della cerimonia celebrativa del 130° anniversario della sua fondazione. Nel contempo fu costituito questo Comitato Scientifico, che assunse il compito di tracciare i lineamenti di un'opera così rilevante per il settore geografico nazionale e di curarne l'allestimento, provvedendo affinchè ne fosse garantito il massimo rigore scientifico ed avvalendosi delle competenze specialistiche dei propri membri quali responsabili d'area. Anche se la funzione di un Comitato Scientifico è generalmente finale, cioè quella di garantire il rigore scientifico del prodotto finito, il ruolo di questo comitato è cominciato assai prima dell'avvio dei lavori di stesura delle tavole dell'Atlante, quando esso si è fatto carico di una laboriosa e fervida gestazione, di una sofferta e creativa progettazione, di un meticoloso lavoro di orientamento ed organizzazione, al fine di coinvolgere tutte le forze accademiche e di facilitare contatti e sinergie con i coordinatori ed i referenti delle singole schede.

La verifica dei prodotti finali è stata pertanto l'ultimo atto, impegnativo sul piano scientifico, di un ben più lungo lavoro condotto negli anni precedenti attraverso animate riunioni, tenutesi per lo più a Firenze presso la sede dell'Istituto Geografico Militare, al fine di stabilire temi, prendere decisioni, garantire innovazioni tematiche, assicurare all'opera modernità ed incidenza scientifica nel panorama culturale italiano e, per quel che riguarda il metodo, anche in quello internazionale, perché ovunque si conosca la nuova Italia, le sue nuove problematiche regionali, il nuovo modo di leggere il suo territorio e perchè si possa così apprezzare il contributo, sempre rinnovato ed attuale, del geografo, che continua a trovare nella cartografia un potente ed indispensabile supporto di studio e di progettazione, proteso alla salvaguardia e valorizzazione delle risorse e del nostro variegato e straordinario patrimonio paesistico. Questo, in sintesi, l'iter che ha preceduto l'avvio dei lavori per la realizzazione di questo volume, il cui scopo precipuo è quello dell'aggiornamento dell'opera originale alla luce dell'evoluzione disciplinare, delle trasformazioni del territorio e delle nuove metodologie di analisi e rappresentazione dello spazio geografico, per fornire uno strumento conoscitivo a quanti operano per l'analisi ed il governo del territorio e per offrire a docenti e studiosi un testo di sicuro riferimento nell'attività didattica e nella ricerca scientifica. L'opera presenta una struttura articolata in tre parti distinte: la prima propedeutica, dedicata ai principali strumenti utilizzati per l'analisi geografica; la seconda tematica, composta dalle tavole illustrative dei tipi geografici considerati; la terza, comprendente indici ed elenchi, finalizzata ad un'agevole consultazione del testo. Nell'ambito della parte propedeutica, tre sono i temi sviluppati per offrire al lettore un'adeguata panoramica introduttiva e gli strumenti per un'approfondita e dettagliata consultazione. Con i saggi afferenti al tema “documenti cartografici” si forniscono utili informazioni sui diversi strumenti cartografici presenti nelle tavole dell'Atlante, nonché alcune riflessioni sulle costituende“banche dati geografici ”, sui sistemi informativi geografici e sui limiti rappresentativi del documento cartografico. Il tema “normative toponomastiche”, che vuole essere un'utile integrazione alle cinque tavole che, nella seconda parte, sono dedicate all'argomento, presenta un inquadramento generale dell'attività di normalizzazione toponomastica avviata in sede internazionale dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, delle norme applicate dall'Istituto Geografico Militare negli allestimenti cartografici alle varie scale e della legislazione toponomastica nazionale in materia. Il tema “elementi di climatologia” offre al lettore una panoramica sintetica dei principali agenti climatici, che condizionano o influenzano l'ambiente fisico ed antropico e i tipi geografici correlati. La seconda parte è costituita dalle tavole dei tipi geografici, ripartite in venti temi. I primi sette riguardano la geografia fisica nelle sue molteplici manifestazioni tipologiche: dal “modellamento dei versanti” alle diverse fenomenologie morfologiche (fluviale, costiera, glaciale, periglaciale, strutturale e vulcanica) ed al carsismo. Seguono i tre temi, dedicati a “bonifiche”, “suolo, vegetazione e parchi”, “agricoltura e allevamento”: la loro trattazione ha per oggetto i tipi geografici, nei quali la realtà fisica del territorio è stata plasmata o significativamente modellata dall' “attività dell'uomo, modificatrice della superficie terrestre”. I rimanenti dieci temi passano in rassegna il vasto campo degli studi geografici squisitamente “umani”, cui le precedenti edizioni dell'atlante non avevano assegnato adeguato spazio: cinque temi sviluppano la trattazione degli insediamenti (insediamenti rurali, centri abitati, abitati in dipendenza da condizioni ambientali, insediamenti di attività industriali e terziarie) ed uno mette a fuoco le “dinamiche di urbanizzazione”; altri due temi affrontano poi le questioni attinenti alle “vie e reti di comunicazione” ed alla illustrazione degli aspetti naturali ed antropici dei tipi inerenti al paesaggio ed ai beni culturali; “tipi di discontinuità territoriale” e “toponomastica” chiudono l'insieme delle tavole tematiche dell'atlante. Conclude l'opera la terza parte, costituita dal consueto apparato di indici ed elenchi delle illustrazioni e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell'Atlante. Alla realizzazione dell'Atlante hanno prestato il proprio contributo scientifico studiosi di chiara fama, in qualità di coordinatori e di referenti scientifici, docenti delle università italiane e specialisti, che operano nell'ambito delle istituzioni nazionali competenti: ogni contributo scientifico è opera di un unico autore, il quale ha tuttavia avuto la facoltà di avvalersi di eventuali collaborazioni di altri esperti.

Una considerazione è d'obbligo per quanto attiene ai requisiti dell'omogeneità formale e dell'uniformità metodologica dell'Atlante. Questi requisiti, se da un lato rivestono un'importanza fondamentale nell'impostazione di un'opera, la cui realizzazione ha visto la partecipazione di numerosi autori, dall'altro mal si accordano con l'esigenza di assicurare completezza e rigore specialistici ai singoli contributi. Una difficoltà di intenti di cui era ben conscio lo stesso Olinto Marinelli, che scriveva: “Certo si ” che, se la compilazione e la illustrazione di ciascuna tavola fosse stata affidata ad uno specialista nello studio dell'oggetto rappresentato, si sarebbe potuto ottenere una certa perfezione nei singoli frammenti di cui l'opera si compone; ma, a prescindere dalla possibilità pratica della cosa, l'opera avrebbe perduto qualunque omogeneità ora invece, le molte ed inevitabili lacune ed imperfezioni, che possono prestarsi a critiche, sono senza dubbio compensate dalla maggiore unità di concepimento e di esecuzione. Questa fu la scelta di Olinto Marinelli nel lontano 1922. Oggi invece, alla luce dei notevoli progressi disciplinari e della crescente complessità dei fenomeni geografici, la trattazione deve necessariamente privilegiare le competenze specialistiche afferenti alle molteplici e variegate tematiche: una multiformità di approccio che è stata non solo accettata, ma anche valorizzata, perché costituisce la base indispensabile per garantire la completezza della trattazione ed il rigore specialistico dei singoli settori disciplinari. Gli autori, seppur in concordia con il Comitato, hanno proceduto all'elaborazione di tavole e saggi secondo le impostazioni metodologiche ritenute più efficaci, con una flessibilità redazionale, che ha consentito loro di selezionare, inoltre, le esemplificazioni illustrative: esemplificazioni che non costituiscono una rassegna di tutte le manifestazioni concrete e visibili di un determinato tipo geografico, ma intendono essere una selezione eloquente sul piano espositivo e didattico. In quest'ottica, che può richiamare alla mente l'oraziana rerum concordia discors, viene trascesa, in virtù della più esaustiva ed approfondita trattazione, la rigida applicazione di schemi e parametri editoriali stabiliti a priori. Per l'esemplificazione cartografica dei “tipi” è privilegiata la scala topografica, mentre il ricorso alle scale estreme è contemplato solo per casi particolari. Ed è attraverso la lettura della carta topografica che si possono comprendere determinati fenomeni, così come ebbe modo di esprimere lo stesso Marinelli, affermando che “la via della Geografia” quella tracciata dai grandi maestri, quella della comparazione delle forme, resa possibile in ampia misura solo dalle carte in grande scala, quella altresì dello studio delle tracce topografiche dell'uomo, cioè delle impronte lasciate sul suolo dall'uomo stesso nelle sue molteplici attività: tracce che le carte anche registrano e permettono di studiare nella forma, nell'ubicazione e nell'associazione con i vari elementi geografici. Gli eventuali limiti di rappresentabilità di alcuni tipi geografici, non rilevabili dalla documentazione cartografica istituzionale, sono stati superati attraverso l'elaborazione di carte tematiche, schemi, cartogrammi, grafici e disegni di vario tipo, nonchè dall'impiego di immagini satellitari e fotografiche, sia aeree sia terrestri, al fine di presentare una compiuta descrizione di tali tipi.

Italia. Atlante dei tipi geografici,
pur ricalcando le orme di Olinto Marinelli, è un'opera nuova nei contenuti, nelle impostazioni metodologiche e nell'allestimento editoriale; e la sua realizzazione è una concreta testimonianza dell'impegno con il quale l'Istituto Geografico Militare assolve il proprio compito di organo cartografico ufficiale dello Stato: l'Istituto con questa opera ha assicurato, alla comunità scientifica ed a quanti operano nell'alveo delle scienze geografiche, una base di riferimento per far fronte alle molteplici esigenze connesse con la gestione delle risorse, la loro pianificazione economica e la salvaguardia ambientale, in uno scenario a tinte fosche nel quale, con sempre maggiore frequenza, si verificano e si susseguono eventi calamitosi e dissesti idrogeologici di origine sia naturale sia antropica. Al pari dell'opera originaria, questo volume non persegue il fine di sostituirsi ai manuali scientifici specialistici, ma costituisce l'indispensabile dotazione di studio, di cui dovrebbe disporre chiunque operi in queste discipline. È un volume, fra l'altro, caratterizzato da palesi connotazioni didattiche, a beneficio di quanti svolgono funzioni di insegnamento negli atenei e nelle scuole, nonchà di coloro che si adoperano nelle attività specialistiche e professionali nell'ambito delle istituzioni pubbliche e degli organi di ricerca nazionali. Italia. Atlante dei tipi geografici

È un'opera calata appieno nell'odierna realtà e si compenetra, con forza e profondamente, nell'impetuoso divenire dei nostri giorni: gli oltre ottant'anni trascorsi dalla prima edizione hanno modificato prepotentemente lo scenario generale nel quale agisce il geografo. Oltre al territorio, anche i metodi di conoscenza, elaborazione ed analisi hanno subito radicali metamorfosi, prodotte dalle conquiste disciplinari e tecnologiche; le stesse basi dottrinali sono state sconvolte in maniera irreversibile, mettendo in crisi principi e processi operativi che si consideravano definitivamente consolidati. L'opera si inquadra, pertanto, in una cornice ben lontana da quella di una mera ripetizione o di un semplice aggiornamento della prima e della seconda edizione dell'Atlante. Nell'auspicio di aver corrisposto alle aspettative di quanti operano nel settore, il Comitato dedica il lavoro svolto ad Olinto Marinelli: alla sua insigne figura di uomo e di studioso vada un pensiero commosso, memore e grato per l'opera di ingegno, con la quale egli, pioniere e maestro, aperi nuovi orizzonti nel panorama delle discipline geografiche.

La realizzazione del presente volume è stata dettata dall'importanza universalmente riconosciuta che in oltre ottant'anni, nel panorama nazionale delle discipline geografiche, ha assunto l'Atlante dei tipi geografici di Olinto Marinelli: l'opera marinelliana si è imposta come lo strumento fondamentale ed insostituibile per la formazione delle generazioni di geografi italiani che fin dal 1922, anno della sua pubblicazione, si sono avvicendate sulla scena accademica e professionale. L'Atlante è stato per decenni il supporto più efficace in Italia per la didattica della geografia: nelle sue tavole furono magistralmente illustrate le principali caratteristiche fisiche del nostro Paese, nonchè alcuni aspetti antropici ed economici. La sua rilevanza sul piano scientifico e formativo fu alla base della riedizione che l'Istituto Geografico Militare portò a compimento nel 1948, affidandone la direzione scientifica ai tre eminenti geografi Roberto Almagiì, Aldo Sestini e Livio Trevisan i quali, se da un lato inserirono nuove tavole tematiche ed impiegarono nuovi supporti informativi, resi allora disponibili dall'avvento dell'aereofotogrammetria, dall'altro conservarono comunque le originarie impostazioni metodologiche dell'opera. Al vuoto generato dal rapido esaurimento della seconda edizione dell'Atlante, ripetutamente segnalato dalla comunità geografica nazionale, fece eco una corale richiesta di riedizione dell'opera in diverse occasioni ed in particolare durante i lavori del convegno che, sul tema “Validità e attualità dell'Atlante dei tipi geografici di Olinto Marinelli”, si tenne a Catania nel maggio 1987. Nei successivi anni '90 appositi studi di fattibilità per la pubblicazione di un nuovo Atlante confermarono la necessità e l'urgenza di dare alle stampe un'edizione aggiornata, ampliata e più maneggevole della monumentale opera marinelliana. Nel 2002 risultò determinante la delibera dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze di erogare il contributo finanziario necessario per la realizzazione dell'opera; il relativo progetto esecutivo, promosso dall'Istituto Geografico Militare e dall'Ente, prevedeva fra l'altro, ed in primo luogo, la ristampa dell'Atlante dei tipi geografici (edizione 1922) che, allestita con prontezza dall'Istituto, venne presentata in occasione della cerimonia celebrativa del 130° anniversario della sua fondazione. Nel contempo fu costituito questo Comitato Scientifico, che assunse il compito di tracciare i lineamenti di un'opera così rilevante per il settore geografico nazionale e di curarne l'allestimento, provvedendo affinchè ne fosse garantito il massimo rigore scientifico ed avvalendosi delle competenze specialistiche dei propri membri quali responsabili d'area. Anche se la funzione di un Comitato Scientifico ' generalmente finale, cioè quella di garantire il rigore scientifico del prodotto finito, il ruolo di questo comitato è cominciato assai prima dell'avvio dei lavori di stesura delle tavole dell'Atlante, quando esso si è fatto carico di una laboriosa e fervida gestazione, di una sofferta e creativa progettazione, di un meticoloso lavoro di orientamento ed organizzazione, al fine di coinvolgere tutte le forze accademiche e di facilitare contatti e sinergie con i coordinatori ed i referenti delle singole schede. La verifica dei prodotti finali è stata pertanto l'ultimo atto, impegnativo sul piano scientifico, di un ben più lungo lavoro condotto negli anni precedenti attraverso animate riunioni, tenutesi per lo più a Firenze presso la sede dell'Istituto Geografico Militare, al fine di stabilire temi, prendere decisioni, garantire innovazioni tematiche, assicurare all'opera modernità ed incidenza scientifica nel panorama culturale italiano e, per quel che riguarda il metodo, anche in quello internazionale, perchè ovunque si conosca la nuova Italia, le sue nuove problematiche regionali, il nuovo modo di leggere il suo territorio e perchè si possa così apprezzare il contributo, sempre rinnovato ed attuale, del geografo, che continua a trovare nella cartografia un potente ed indispensabile supporto di studio e di progettazione, proteso alla salvaguardia e valorizzazione delle risorse e del nostro variegato e straordinario patrimonio paesistico. Questo, in sintesi, l'iter che ha preceduto l'avvio dei lavori per la realizzazione di questo volume, il cui scopo precipuo è quello dell'aggiornamento dell'opera originale alla luce dell'evoluzione disciplinare, delle trasformazioni del territorio e delle nuove metodologie di analisi e rappresentazione dello spazio geografico, per fornire uno strumento conoscitivo a quanti operano per l'analisi ed il governo del territorio e per offrire a docenti e studiosi un testo di sicuro riferimento nell'attività didattica e nella ricerca scientifica. L'opera presenta una struttura articolata in tre parti distinte: la prima propedeutica, dedicata ai principali strumenti utilizzati per l'analisi geografica; la seconda tematica, composta dalle tavole illustrative dei tipi geografici considerati; la terza, comprendente indici ed elenchi, finalizzata ad un'agevole consultazione del testo. Nell'ambito della parte propedeutica, tre sono i temi sviluppati per offrire al lettore un'adeguata panoramica introduttiva e gli strumenti per un'approfondita e dettagliata consultazione. Con i saggi afferenti al tema “documenti cartografici” si forniscono utili informazioni sui diversi strumenti cartografici presenti nelle tavole dell'Atlante, nonchè alcune riflessioni sulle costituende “banche dati geografici ”, sui sistemi informativi geografici e sui limiti rappresentativi del documento cartografico. Il tema “normative toponomastiche”, che vuole essere un'utile integrazione alle cinque tavole che, nella seconda parte, sono dedicate all'argomento, presenta un inquadramento generale dell'attività di normalizzazione toponomastica avviata in sede internazionale dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, delle norme applicate dall'Istituto Geografico Militare negli allestimenti cartografici alle varie scale e della legislazione toponomastica nazionale in materia. Il tema “elementi di climatologia ” offre al lettore una panoramica sintetica dei principali agenti climatici, che condizionano o influenzano l'ambiente fisico ed antropico e i tipi geografici correlati. La seconda parte è costituita dalle tavole dei tipi geografici, ripartite in venti temi. I primi sette riguardano la geografia fisica nelle sue molteplici manifestazioni tipologiche: dal “modellamento dei versanti” alle diverse fenomenologie morfologiche (fluviale, costiera, glaciale, periglaciale, strutturale e vulcanica) ed al carsismo. Seguono i tre temi, dedicati a “bonifiche”, “suolo, vegetazione e parchi”, “agricoltura e allevamento”: la loro trattazione ha per oggetto i tipi geografici, nei quali la realtà fisica del territorio è stata plasmata o significativamente modellata dall'“attività dell'uomo, modificatrice della superficie terrestre”. I rimanenti dieci temi passano in rassegna il vasto campo degli studi geografici squisitamente “umani”, cui le precedenti edizioni dell'atlante non avevano assegnato adeguato spazio: cinque temi sviluppano la trattazione degli insediamenti (insediamenti rurali, centri abitati, abitati in dipendenza da condizioni ambientali, insediamenti di attività industriali e terziarie) ed uno mette a fuoco le “dinamiche di urbanizzazione”; altri due temi affrontano poi le questioni attinenti alle “vie e reti di comunicazione” ed alla illustrazione degli aspetti naturali ed antropici dei tipi inerenti al paesaggio ed ai beni culturali; “tipi di discontinuità territoriale“ e “toponomastica” chiudono l'insieme delle tavole tematiche dell'atlante. Conclude l'opera la terza parte, costituita dal consueto apparato di indici ed elenchi delle illustrazioni e di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell'Atlante. Alla realizzazione dell'Atlante hanno prestato il proprio contributo scientifico studiosi di chiara fama, in qualità di coordinatori e di referenti scientifici, docenti delle università italiane e specialisti, che operano nell'ambito delle istituzioni nazionali competenti: ogni contributo scientifico è opera di un unico autore, il quale ha tuttavia avuto la facoltà di avvalersi di eventuali collaborazioni di altri esperti.

Una considerazione è d'obbligo per quanto attiene ai requisiti dell'omogeneità formale e dell'uniformità metodologica dell'Atlante. Questi requisiti, se da un lato rivestono un'importanza fondamentale nell'impostazione di un'opera, la cui realizzazione ha visto la partecipazione di numerosi autori, dall'altro mal si accordano con l'esigenza di assicurare completezza e rigore specialistici ai singoli contributi. Una difficoltà di intenti di cui era ben conscio lo stesso Olinto Marinelli, che scriveva: “Certo si ” che, se la compilazione e la illustrazione di ciascuna tavola fosse stata affidata ad uno specialista nello studio dell'oggetto rappresentato, si sarebbe potuto ottenere una certa perfezione nei singoli frammenti di cui l'opera si compone; ma, a prescindere dalla possibilità pratica della cosa, l'opera avrebbe perduto qualunque omogeneità; ora invece, le molte ed inevitabili lacune ed imperfezioni, che possono prestarsi a critiche, sono senza dubbio compensate dalla maggiore unità di concepimento e di esecuzione. Questa fu la scelta di Olinto Marinelli nel lontano 1922. Oggi invece, alla luce dei notevoli progressi disciplinari e della crescente complessità dei fenomeni geografici, la trattazione deve necessariamente privilegiare le competenze specialistiche afferenti alle molteplici e variegate tematiche: una multiformità di approccio che è stata non solo accettata, ma anche valorizzata, perchè costituisce la base indispensabile per garantire la completezza della trattazione ed il rigore specialistico dei singoli settori disciplinari. Gli autori, seppur in concordia con il Comitato, hanno proceduto all'elaborazione di tavole e saggi secondo le impostazioni metodologiche ritenute più efficaci, con una flessibilità redazionale, che ha consentito loro di selezionare, inoltre, le esemplificazioni illustrative: esemplificazioni che non costituiscono una rassegna di tutte le manifestazioni concrete e visibili di un determinato tipo geografico, ma intendono essere una selezione eloquente sul piano espositivo e didattico. In quest'ottica, che può richiamare alla mente l'oraziana rerum concordia discors, viene trascesa, in virtù della più esaustiva ed approfondita trattazione, la rigida applicazione di schemi e parametri editoriali stabiliti a priori. Per l'esemplificazione cartografica dei “tipi” è privilegiata la scala topografica, mentre il ricorso alle scale estreme è contemplato solo per casi particolari. Ed è attraverso la lettura della carta topografica che si possono comprendere determinati fenomeni, così come ebbe modo di esprimere lo stesso Marinelli, affermando che “la via della Geografia” quella tracciata dai grandi maestri, quella della comparazione delle forme, resa possibile in ampia misura solo dalle carte in grande scala, quella altresì dello studio delle tracce topografiche dell'uomo, cioè delle impronte lasciate sul suolo dall'uomo stesso nelle sue molteplici attività: tracce che le carte anche registrano e permettono di studiare nella forma, nell'ubicazione e nell'associazione con i vari elementi geografici. Gli eventuali limiti di rappresentabilità di alcuni tipi geografici, non rilevabili dalla documentazione cartografica istituzionale, sono stati superati attraverso l'elaborazione di carte tematiche, schemi, cartogrammi, grafici e disegni di vario tipo, nonché dall'impiego di immagini satellitari e fotografiche, sia aeree sia terrestri, al fine di presentare una compiuta descrizione di tali tipi.

Italia. Atlante dei tipi geografici,pur ricalcando le orme di Olinto Marinelli, è un'opera nuova nei contenuti, nelle impostazioni metodologiche e nell'allestimento editoriale; e la sua realizzazione è una concreta testimonianza dell'impegno con il quale l'Istituto Geografico Militare assolve il proprio compito di organo cartografico ufficiale dello Stato: l'Istituto con questa opera ha assicurato, alla comunità scientifica ed a quanti operano nell'alveo delle scienze geografiche, una base di riferimento per far fronte alle molteplici esigenze connesse con la gestione delle risorse, la loro pianificazione economica e la salvaguardia ambientale, in uno scenario a tinte fosche nel quale, con sempre maggiore frequenza, si verificano e si susseguono eventi calamitosi e dissesti idrogeologici di origine sia naturale sia antropica. Al pari dell'opera originaria, questo volume non persegue il fine di sostituirsi ai manuali scientifici specialistici, ma costituisce l'indispensabile dotazione di studio, di cui dovrebbe disporre chiunque operi in queste discipline. è un volume, fra l'altro, caratterizzato da palesi connotazioni didattiche, a beneficio di quanti svolgono funzioni di insegnamento negli atenei e nelle scuole, nonchè di coloro che si adoperano nelle attività specialistiche e professionali nell'ambito delle istituzioni pubbliche e degli organi di ricerca nazionali.

Italia. Atlante dei tipi geografici è un'opera calata appieno nell'odierna realtà e si compenetra, con forza e profondamente, nell'impetuoso divenire dei nostri giorni: gli oltre ottant'anni trascorsi dalla prima edizione hanno modificato prepotentemente lo scenario generale nel quale agisce il geografo. Oltre al territorio, anche i metodi di conoscenza, elaborazione ed analisi hanno subito radicali metamorfosi, prodotte dalle conquiste disciplinari e tecnologiche; le stesse basi dottrinali sono state sconvolte in maniera irreversibile, mettendo in crisi principi e processi operativi che si consideravano definitivamente consolidati. L'opera si inquadra, pertanto, in una cornice ben lontana da quella di una mera ripetizione o di un semplice aggiornamento della prima e della seconda edizione dell'Atlante. Nell'auspicio di aver corrisposto alle aspettative di quanti operano nel settore, il Comitato dedica il lavoro svolto ad Olinto Marinelli: alla sua insigne figura di uomo e di studioso vada un pensiero commosso, memore e grato per l'opera di ingegno, con la quale egli, pioniere e maestro, aperi nuovi orizzonti nel panorama delle discipline geografiche.

 

Il Comitato Scientifico

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