Orizzonte

identificativo: 327
categoria: Rilevamento

La descrizione dell’orizzonte è presentata dall’Alberti nei Ludi rerum matematicarum (1450 circa). Si tratta di un disco sottile del diametro di un braccio (circa 58 cm), di ottone o di legno duro, diviso sul lembo in 48 parti uguali, o gradi. A sua volta ogni grado è diviso nuovamente in quattro parti uguali, o minuti. Un’asta divisa in cinquanta parti, sagomata come un’alidada, ruota attorno al centro sul piano del cerchio, mentre l’estremità opposta si muove lungo la scala circolare sul lembo del disco. Secondo l’interpretazione di alcuni l’uso del disco era destinato soltanto alla restituzione grafica dei rilievi; secondo altri viceversa era finalizzato anche alle operazioni di rilevamento. In quest’ultimo caso, lo strumento veniva sostenuto in un piano orizzontale ed in un luogo alto dopo essere stato ruotato in modo tale che lo zero della scala fosse rivolto verso tramontana. Ciò era reso possibile con l’uso della bussola. L’operazione di rilevamento veniva eseguita lavorando da un determinato punto di osservazione distante due braccia dal disco ed allineando in tale situazione il centro dello strumento con l’oggetto in esame e con il filo a piombo tenuto con la mano. Il raggio mobile del disco permetteva di individuare le direzioni, mentre la sua scala divisa serviva a fissare le distanze dal centro. Per proseguire nella costruzione della pianta si aveva bisogno di un secondo punto di stazionamento di cui conoscere esattamente la distanza dal primo e di cui individuare la direzione rispetto ad un riferimento assegnato. Nella ricostruzione dello strumento proposta dall’IGM il diametro dell’orizzonte è stato preso uguale a 25 cm e tutte le altre dimensioni lineari sono state opportunamente scalate.