Bastone di Giacobbe

identificativo: 324
categoria: Rilevamento
parola chiave: Rilievo Distanza

Il bastone di Giacobbe, o baculo mensorio, o semplicemente baculo, ha origini antichissime e deriva concettualmente dal bastone d’ombra. Esso serve a misurare un’ampiezza od apertura angolare. Le prime descrizioni in Europa si fanno risalire al matematico Levi Ben Gerson (1288 - 1344). Nella sua configurazione più semplice era costituito da due aste di legno di cui, la più corta, scorreva centralmente entro la seconda. Quest’ultima era suddivisa con delle semplici tacche in un certo numero intero di volte dell’asta più corta. Nella misura si avvicinava all’occhio un estremo dell’asta più lunga e, mantenendo lo strumento in un piano invariabile, si faceva scorrere l’asta più piccola, o martello, finché i suoi punti estremi non si sovrapponevano con due punti fissi (due stelle per esempio, o gli estremi di una torre, o dell’albero di una nave) di tale piano. Si otteneva così un’apertura angolare tramite la quale in alcuni casi si poteva risalire anche ad una distanza. Nella pratica marinara l’uso del bastone di Giacobbe, o balestriglia, e della bussola servivano per un rapido, anche se grossolano, orientamento. Nella pratica astronomica, in condizioni di misura più controllate, il baculo era utilizzato per studiare il moto degli astri e per ricavare le effemeridi. In tal caso le divisioni sull’asta più lunga dello strumento (la freccia) erano più numerose e corrispondevano a precise aperture angolari. L’uso del baculo era molto diffuso in Europa per tutto il Medioevo. Tra il Quattrocento ed il Cinquecento numerosi trattati hanno descritto la costruzione e l’utilizzazione dello strumento.