Questo strumento chiamato “telemetro” dal suo illustre autore, conte Ignazio Porro, è in realtà un cannocchiale terrestre prismatico munito di un micrometro a fili fissi incisi su vetrino, che servono a dare la distanza di un oggetto che si osserva, compreso fra essi quando sia nota la dimensione dell’oggetto stesso. Cinque sono i fili del micrometro tre orizzontali nella posizione dello strumento e due verticali, ma che possono divenire a loro volta orizzontali, mente divengono verticali i primi, girando di 90° il cannocchiale. Sull’involucro esterno dello strumento è disegnato una piccola figura o diagramma (con un soldato a cavallo e uno a piedi) con tante parallele equidistanti, unito a una leggenda o istruzione, che indica il modo di conoscere la distanza di un oggetto, il cui omologo si trova disegnato nella figura. Cannocchiale terrestre con 14 d’ingrandimento, una piccola manovella da per l’adattamento a distanza.